In questo articolo (o se preferisci c’è anche il video) rispondo ad una domanda che riguarda come prepararsi ad affrontare il cambiamento nella vita e perché.
Non sopravvive il più forte o il più intelligente, ma chi si adatta più velocemente al cambiamento -C. Darwin Condividi il TweetQuesta questione è molto importante in generale. In particolare in un progetto come #coltivalacrescita che è dedicato ad imprenditori (in senso stretto o di se stessi)
Perchè dico questo? Perché i cambiamenti nelle nostre vite sono una costante. I cambiamenti avvengono per due macro motivi:
- perché un imprenditore – volente o nolente – se li va a cercare
- perché nel mondo esterno i concorrenti, i fenomeni sociali, le innovazioni tecnologiche e gli altri imprenditori rendono i cambiamenti inevitabili e all’ordine del giorno.
Iniziamo a vedere il primo punto: quando siamo noi a ricercare il cambiamento.
Il motore principale che ci spinge a voler cambiare la nostra realtà è soddisfare i nostri bisogni.
Qui la considerazione da fare è che anche quando i nostri bisogni sono soddisfatti, prima o poi e in base al tipo di bisogni, possono diventare non più motivanti.
Ti faccio un esempio autobiografico per farti comprendere questo punto.
Affrontare il cambiamento: quando siamo noi a provocarlo
Più di venti anni fa ero un manager e stavo facendo un percorso all’interno di una banca dove subivo molta formazione, interessante ma per lo più teorica, e quindi un mio bisogno di avere strumenti pratici, suggerimenti, linee guida operative fin da subito era frustrato.
Mi ricordo che da quella frustrazione di mancanza di strumenti pratici, nacque l’intento, il desiderio di costruire in futuro un master, un percorso di formazione per manager e imprenditori con un taglio molto pratico.
Da quell’intento iniziale sono serviti tanti passaggi prima di poter realizzare il mio intento:
- mi son licenziato della banca,
- mi sono trasferito a Londra,
- ho fatto la gavetta,
- sono rientrato in Italia,
- mi sono occupato di formazione manageriale per più di 15 anni.
Poi, finalmente nel 2014 corono il mio sogno: inizio a progettare e condurre un master in management per i futuri dirigenti di un’azienda.
Bene, nel 2016-2017 già veniva la voglia di portare questi contenuti a un pubblico più vasto, quindi se ora sono qui a rispondere a questa domanda è perché c’è un bisogno che ha trovato risposta, che è stato soddisfatto, e dopo un po’ un bisogno soddisfatto per me non è più motivante.
Quindi ho cercato nuove sfide e nuovi stimoli e ho catturato il bisogno di dare un contributo a un numero più alto di persone, perché mentre nelle aziende posso lavorare solo con 12-13 persone alla volta, online posso dare una possibilità di riflessione e di aiuto a molte più persone.
Quindi questo è un esempio per dire che i cambiamenti delle volte ce li andiamo a cercare.
Altre volte invece i cambiamenti vengono dal mondo esterno.
Anche qui ti faccio un esempio.
Recentemente, in due progetti in due aziende diverse, i partecipanti erano un po’ in apprensione perché sono stati preannunciati dei tagli.
Di conseguenza persone che prima avevano il bisogno fondamentale di sicurezza, di avere un posto di lavoro con cui portarsi a casa lo stipendio e provvedere ai bisogni fondamentali, ora vedono quel bisogno messo a repentaglio e quindi arriva la minaccia di un cambiamento imposto dal mondo esteriore.
Come affrontare il cambiamento?
Il modo migliore per affontare il cambiamento è preparandoci e possiamo prepararci ai cambiamenti a piccoli passi, allenandoci.
Per esempio in un percorso “pratico-spirituale” che ho fatto in India ci facevano fare un tipo di allenamento che era proprio portare nelle nostre vite dei piccoli cambiamenti che potevano essere da semplicemente cambiare sedia durante il corso, a lavarsi i denti con una mano diversa da quella abituale.
Come vedi nulla di … trascendentale.
Qui se vuoi ti puoi sbizzarrire, puoi trovare tu piccoli cambiamenti da portare nella tua vita. L’importante è allenare un muscolo importante che è proprio il muscolo di affrontare il cambiamento.
In questo modo alleni anche un personaggio del mondo interiore che io chiamo Ego Infantile, che è una parte che tutti noi abbiamo e che non va molto d’accordo con il cambiamento.
E perché non va d’accordo con il cambiamento?
Perché il cambiamento comporta disagio, comporta fatica, può portare a paura e preoccupazione, e questo personaggio non ama fare fatica, ama stare comodo e ha come emozione dominante la paura.
Quindi qui serve un po’ di lungimiranza, anche qualora siamo soddisfatti della vita che abbiamo in questo momento possiamo prepararci per tempo ad affrontare eventuali cambiamenti e a gestire questo personaggio del mondo interiore.
Ora se vuoi approfondire questi argomenti ti consiglio di leggere questo articolo in cui scoprirai perché e come uscire dalla zona di comfort, quella zona in cui siamo soddisfatti, stiamo comodi, quindi sia noi che il nostro Ego Infantile siamo felici, ma per i motivi anzidetti ogni tanto siamo costretti o vogliamo uscirne.
Se poi vuoi avere altri spunti sulle competenze trasversali necessarie per svolgere al meglio un mestiere strategico come quello di guida di se stessi e iniziare ad allenarle puoi usare il video corso gratuito per gli iscritti al Blog.
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Bene, per oggi abbiamo terminato.
Spero che il video ti sia piaciuto, magari fammi sapere nei commenti qua sotto.
E, se vuoi, puoi condividere questo contenuto con i tuoi contatti con i pulsantini colorati social che vedi qua sotto.
Alla prossima.
Mirco
Immagini Google images
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Se la domanda è di utilità generale risponderò tramite un video che spero possa essere utile non solo a te, ma anche ad altre persone in situazioni o con problemi simili a quelli della tua domanda.
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