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Blocco mentale? Ecco la causa e cosa fare

Hai un blocco mentale, non sai perché e vorresti superarlo? Leggi questo articolo per scoprire le cause e le contromisure per riuscire a liberartene.

[bctt tweet=”“Non lasciare che la paura prenda decisioni per conto tuo” A. White” via=”no”]

blocco mentale

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente ti trovi in una situazione del genere:

da poco hai cominciato a fare un’attività dove non sei a tuo agio,

qualcosa come chiamare nuovi clienti, parlare in pubblico, registrare video eccetera eccetera …

Nel fare questa cosa senti di avere un blocco mentale che ti impedisce di crear valore per te e per gli altri.

Vorresti risolverlo ma non sai da dove iniziare…

Bene, sei nel posto giusto perché leggendo fino in fondo questo articolo, scoprirai:

  • Le cause di un blocco mentale
  • Come superarlo

Se preferisci c’è anche il video.

Cominciamo…

Perché ho un blocco mentale?

[bctt tweet=”“Una nave è sempre al sicuro a riva, ma non è per quello che è stata costruita” A. Einstein” via=”no”]

Per introdurre la risposta alla domanda “perché sono bloccato?”, facciamo un semplice esercizio.

L’esercizio è questo:

incrocia le braccia, metti sotto il sinistro o il destro e mettiti nella posizione dove stai più comodo.

Stai così per qualche secondo e poi cambia, il braccio che è sopra lo metti sotto ed il braccio che è sotto lo metti sopra, e dimmi come stai.

Se ti è successo quello che succede di solito, quando cambi la posizione, all’inizio e per una durata indeterminata stai più scomodo.

Questa è una metafora per dire che cosa?

Per dire che ogni volta che nella nostra vita facciamo dei cambiamenti, piccoli o grandi che siano, abbiamo delle scomodità, abbiamo dei disagi.

Poi il termine comunemente utilizzato è quello di zona di comfort, che è quella zona dove stai comodo, dove le cose ti vengono bene e dove non c’è disagio, dove non c’è fatica.

Il cambiamento ci porta fisiologicamente fuori da questa zona di comfort e fuori da questa zona di comfort inizia il disagio fisico ed il disagio emotivo.

Nel senso che possono esserci piccole, medie o grandi sensazioni di paura, di sconforto, di preoccupazione, di senso di inadeguatezza.

Insomma, tutta una serie di sensazioni che dal fisico allo psicologico non ci fanno stare bene.

Ma quindi perché siamo bloccati?

Perché siamo in una sorta di conflitto.

C’è una parte di noi, in questo caso una parte di te, che vuole creare valore.

Ma c’è un’altra parte, tra un po’ le diamo un nome ed un cognome, che vuole evitare questo disagio.

Allora, la parte che vuole creare valore io – nei percorsi che faccio dal vivo e online – la chiamo l’amministratore delegato della Me Stesso S.p.A. o Capitano della propria anima.

Questa parte vuole creare valore per noi stessi, giustamente, e vuole dare un contributo per rendere migliore la vita degli altri.

E c’è l’altra parte invece che resiste perché non vuole far fatica, non vuole sentire la paura, non vuole sentire il disagio, e questa parte io la chiamo Ego Infantile.

La chiamo Ego Infantile perché ha le caratteristiche – quelle negative – di un bambino piccolo di 2-3-4 anni, quindi vuole tutto subito, non vuole fare fatica, ha come emozione dominante la paura e vuole evitare il disagio.

Allora ti faccio un esempio autobiografico: 2-3 anni fa il mio amministratore delegato della Me Stesso S.p.A, ha cominciato a sentire la spinta motivazionale di portare online i contenuti che porto dal vivo da circa vent’anni con i clienti nelle multinazionali.

Tutti contenuti che danno valore e che aiutano a fare la differenza per me stesso e per gli altri.

Allora, la prima cosa che è successa è che si è svegliato questo personaggio interiore perché stavo uscendo dalla mia zona di comfort.

Stavo uscendo dalla mia zona di comfort perché da vent’anni, sono abituato a parlare dal vivo, non sono abituato a parlare con una videocamera e questo mi ha creato disagio.

Il mio Ego Infantile mi ha messo i bastoni tra le ruote per circa 6-9 mesi.

Era un tira e molla.

Poi, l’Ego Infantile fa bene il suo mestiere, io ho cercato di far bene il mio e usando metodi per gestire questo personaggio, son iniziati i percorsi online.

Percorsi come ad esempio Cambia Marcia™, dove le persone sono felicissime, stracontente, perché questo percorso le aiuta a cambiar la loro vita.

Quindi, cosa fare se hai un obiettivo che potrebbe aiutare a far la differenza nella vita degli altri, ma anche nella tua, e c’è questo tirare la corda / blocco mentale?

Un blocco mentale dove c’è una parte di te, il Capitano, che guarda nella direzione del far del bene e del creare valore,

e l’altra parte di te che invece tira per rimanere in quella zona dove starai comodo, dove le competenze sono già consolidate.

Perché di fatto, ogni volta che noi usciamo dalla zona di comfort ci sono poi delle competenze da allenare e un po’ di paura, di disagio, di scomodità da accettare.

Come superare un blocco mentale

[bctt tweet=”“Senti la paura e fallo lo stesso.” Cit” via=”no”]

Ora, il che cosa fare dipende dalla dimensione di questo Ego Infantile.

Potresti avere un Ego Infantile con una taglia small, medium, large o extra large.

In base alla taglia dell’Ego fai diverse cose, ma ci sono alcuni passi che sono validi a prescindere e adesso li vediamo.

1. Vedere che c’è

Il primo passo è vedere che c’è.

Quindi sviluppare quella che io chiamo consapevolezza interiore.

Qui ti ho aiutato io a vedere che c’è questo personaggio, che io delle volte rappresento come un lottatore di sumo da 220 kg con la testolina di un bambino piccolino.

2. Distinguere tra te e lui

Il secondo passo è distinguere tra te e lui.

Cioè capire che tu non sei questo personaggio.

Tu sei quello che vede che c’è questo personaggio.

Tu sei quello che vede che ogni tanto questo personaggio tira fuori delle scuse, che c’ha paura, eccetera eccetera.

Poi ti fai, come dico delle volte in aula, il tatuaggio (ovviamente scherzo) con il mantra:

“Se dici di si al tuo Ego Infantile, quindi dici di si alle sue scuse e alle sue resistenze, dici di no a creare valore per te e per gli altri”

E questo ci porta al terzo passo…

3. Dirgli di no

Se vuoi creare valore per te e per gli altri devi imparare a dire di no a questo bambinetto.

Come fare a dire no?

Per questo ti segnalo questa risorsa gratuita del mio blog.

Se vuoi andare più a fondo e sviluppare le soft skill chiave per gestire il tuo Ego Infantile e liberarti dai blocchi mentali ti consiglio di accedere al corso gratuito e alle email per gli iscritti al Blog.

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  • I due tipi di serenità
  • Come avere maggiore serenità grazie alle soft skills

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Spero che l’articolo ti sia piaciuto.

Se hai dubbi, domande o considerazioni scrivile nei comenti qua sotto e sarà mio piacere leggerti.

Se vuoi condividere questo contenuto con i tuoi contatti puoi usare i pulsantini colorati social che vedi qua sotto, io te ne sarò grato: è un riconoscimento molto gradito per l’impegno che io ed i ragazzi del mio team abbiamo profuso.

Alla prossima.

Mirco

Immagini: Google images

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