In questo articolo metto in guardia da un pregiudizio sulle qualità che aiutano a diventare leader. Questo pregiudizio è una trappola in cui aimè cadono in molti.
“Before you are a leader, success is all about growing yourself. When you become a leader, success is all about growing others.” – Jack Welch Condividi il TweetSpesso in aula – e ora anche online – mi fanno la domanda “Come fa una persona introversa a diventare leader?”
Dietro questa domanda si cela confusione sul mestiere del leader e su quali fattori aiutano a fare bene questo mestiere.
Dietro questa confusione c’è un condizionamento sociale, una convinzione errata sul leader come persona dotata di carisma che conquista le persone con la sua sicurezza e parlantina e perchè no, uno sguardo magnetico.
Allora se si aderisce a questa immagine idealizzata nascono il pregiudizio e il dubbio che si esterna in parole del tipo “capperini ma io allora che ho preferenze per l’introversione come faccio a diventare un leader”?
Allora la prima risposta veloce è: non c’è correlazione tra preferenze di personalità e ruolo che si desidera ricoprire.
Sono un MBTI practitioner dal 2002.
Utilizzo questo strumento psicometrico per aiutare ruoli manageriali e commerciali a capire:
- le proprie preferenze di personalità (introversione-estroversione sensorialità-intuizione “pensiero-sentimento” giudizio-percezione)
- i propri punti di forza e debolezza collegati a tali preferenze.
Poi – una volta messe a fuoco preferenze di personalità e conseguenti punti di forza e aree di miglioramento – lavoro con le persone per accompagnarle a sviluppare le soft skills più rilevanti che sono influenzate da queste preferenze.
Ogni volta che tengo un corso con venditori o manager partono gli stessi pregiudizi: gli introversi partono svantaggiati in entrambi i casi.
NON E’ VERO.
Un passaggio rapido sulla vendita e l’introversione: ci sono ottimi venditori introversi ed ottimi estroversi e ci sono venditori introversi poco efficaci e venditori estroversi poco efficaci.
Sai perchè?
Perchè non contano le preferenze di personalità.
Contano le competenze.
Quelle tecniche e in particolare le competenze trasversali.
Perchè ho tirato in ballo il ruolo di venditore quando parliamo di leadership?
Perchè di fatto presidia un processo di persuasione ed influenza come il leader.
Ma andiamo più direttamente sul mestiere del leader.
Sul leader c’è una ricerca che risale a diversi anni fa condotta su più di 2.400 CEO (amministratori delegati) di successo.
Erano equamente distribuiti tra le diverse preferenze (introversione esroversione intuizione sensorialità etc.).
Altro dato (non scientifico).
Dal 1997, prima a Londra e poi in Italia, ho condotto progetti che mirano a selezionare manager con alto potenziale.
Nella mia esperienza i manager con alto potenziale che sono destinati a ruoli di leadership nelle aziende sono sia introversi che introversi.
Dal 2014 dirigo un master in management di una multinazionale.
Anche quanto ti sto per dire non ha valore “scientifico” ma tantè:
tra i giovani manager molto in gamba che ho avuto in aula ci sono stati sia introversi che estroversi.
E questo non mi stupisce.
Non c’è infatti un collegemento tra leadership e preferenze di personalità.
Ma è ora di chiedersi cosa fa un leader?
Il leader è responsabile del vantaggio competitivo di una azienda.
Il vantaggio competitivo è quella cosa che fa si che l’azienda cresca e prosperi nel tempo in modo da garantire soddisfazione ai clienti, un posto di lavoro sicuro ai dipendenti e buoni dividendi agli azionisti.
Per fare quel mestiere le preferenze di personalità non centrano.
Contano altri fattori: la forte spinta al miglioramento personale e autosviluppo, orientamento al cliente, una ossessione per creare valore, capacità strategiche e di innovazione e guida delle persone.
Quindi per rispondere (finalemente dirai tu) alla domanda “come fa un introverso a diventare un leader?”
La risposta è:
fa come fa un estroverso.
E cioè?
Si migliora ogni giorno;
porta avanti l’ossessione di creare valore per il cliente.
E come crea valore per il cliente?
Risolvendo i problemi del cliente in modo più efficace della concorrenza, mettendo in discussione lo status quo, incavolandosi un pochino quando le persone dicono cose del tipo: qua abbiamo sempre fatto così (o non è possibile).
Un esempio di leader che hanno fatto questo?
- Jeff Bezos
- Henry Ford
- Warren Buffet
Il primo è introverso.
Il secondo invece era introverso.
Il terzo invece … è introverso.
Ok per oggi abiamo finito.
Ciao
Mirco
Ps Nella citazione all’inizio dell’articolo un grande leader (in questo caso estroverso) dice che prima di diventare leader il fattore critico di successo è la propria crescita personale.
Aggiungo che il principale nemico per chi vuole diventare leader non è quindi l’introversione ma il proprio Ego Infantile.
Perchè dico questo?
Perchè l’Ego Infantile frena la crescita perchè crescere significa uscrire dalla propria zona di comfort e uscire dalla zona di comfort comporta disagio e al nostro caro vecchio bambinetto interiore il disagio non piace.
Alla prossima.
Mirco
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