Cos’è la felicità? In questo articolo scoprirai cosa la felicità è, e in che modo ottenere i diversi tipi di felicità.
[bctt tweet=”“Se vuoi la felicità per un’ora, fai un pisolino. Se vuoi la felicità per un giorno, vai a pescare. Se vuoi la felicità per un anno, eredita una fortuna. Se vuoi la felicità per tutta la vita, aiuta qualcun altro.” Proverbio cinese” via=”no”]
Oltre a scoprire i diversi tipi di felicità, scoprirai quali sono i tipi di felicità che conviene perseguire per avere una vita piena e prospera.
Miraccomando, non dimenticare di
- rispondere alle domande e
- svolgere gli esercizi a fine articolo.
Bene, ora ti lascio all’articolo, se vuoi c’è anche il video.
Per spiegare cosa la felicità è, utilizzerò l’Ego Infantile come criterio discriminante per distinguere i diversi tipi di felicità.
La felicità fiu fiu
Il primo tipo di felicità è un falso tipo di felicità, perché è il sollievo che l’Ego Infantile prova quando abbassa lo stato di tensione.
L’Ego Infantile parte da uno schema mentale nevrotico.
Per nevrotico si intende ciò che è distaccato dalla realtà.
Ora esagero un po’, così spero che si capisca meglio.
L’Ego Infantile ti dice qualcosa del tipo: “se io non prendo 30 e lode in questo esame, vuol dire che sono uno sfigato e non sono degno di rimanere su questa terra”.
Dopo succede che sgobbi come un matto per prendere questo benedetto 30 e lode.
Quando arrivi finalmente a fine corsa
- c’è una quota parte di legittima soddisfazione che è la felicità ordinaria e non nevrotica;
- ma buona parte della felicità, che non è una felicità sana, è il sollievo dall’aver eliminato la tensione.
Perché fino a quando non sai se sei degno o no di rimanere su questa terra, se non sei uno sfigato e se sei una persona meritevole e di valore, hai un bel po’ di tensione.
Questa felicità è quella che io chiamo la felicità “fiu fiu”, cioè ti cala tensione.
Ma, non è la felicità nelle accezioni che noi consigliamo più avanti.
La ricerca del piacere
Anche il secondo tipo di felicità è influenzata dall’Ego Infantile.
Non l’ho inventata io, non l’ha inventata l’Ego Infantile, già i greci avevano dato un nome a questa: la ricerca del piacere, quindi l’approccio edonistico.
Negli altri articoli in cui abbiamo parlato di Ego Infantile, abbiamo visto che tra i suoi tre tratti principali c’è la ricerca del piacere e l’evitamento del dolore.
Quindi, la ricerca del piacere è un qualche cosa che ci deve far drizzare le orecchie.
Vabbe ma se io mi voglio mangiare un gelato è l’Ego Infantile?
No, per aiutarti a distinguere ti lascio il mantra che dice: “dove c’è esagerazione c’è Ego”.
Quindi, la felicità è del secondo tipo quando c’è la ricerca del piacere e la fuga dal dolore.
Ora faccio autosvelamento, il mio Ego Infantile è cicciotto, altrimenti non lo conoscerei così bene, e mi ricordo che una volta andavo alla ricerca del piacere.
I miei modi erano il vino, il ristorante etc, etc… Cose che prese isolate, in latino “con grano salis”, con un po’ di moderazione, vanno benissimo.
Quando però sono l’unica strategia di ricerca della felicità diventa preoccupante, è nevrosi, perché stai esagerando.
C’è un bellissimo libro di Aristotele “Etica nicomachea” che parla di questo, stringendo dice che “in medio stat virtus”, la virtù sta nel mezzo, ovvero non esagerare.
Quindi, attenzione all’Ego Infantile che dice: “osta che bello, bellissima questa puntata su Netflix, sai che c’è? ne guardo un’altra”.
In inglese lo chiamano pinging, ovvero l’esagerazione, vale anche sui social.
Questa diventa la strategia principale, perché i comportamenti premiati, vengono ripetuti.
Così sviluppi delle abitudini che non sono produttive, perché sminchi su Netflix, sui social e diventi 99 kg come lo ero diventato io.
Chi mi segue sa la mia storia dell’Ego Infantile dove con più di 90 Kg sul divano, mi diceva: “Facciamo attività fisica? Domani”.
E fai attenzione che quando la felicità è monotematica non funziona, non va bene e dà assuefazione.
I tre tipi di felicità sono trattati in un video di Seligman, lui parla proprio dell’esempio del gelato alla vaniglia e dice: “Mangialo! Ma c’è un piccolo problema, che al terzo o quarto gelato alla vaniglia dici basta non ne posso più, voglio cambiare.” e diventi assuefatto.
Anche le droghe funzionano così:
- dieci minuti sui social non ti bastano più vai con 15
- 8 minuti di Netflix non ti bastano più
- il bicchiere di vino diventa la bottiglia e poi ogni sera fai l’aperitivo.
Ed intanto, come dice Seneca, la vita passa.
La felicità è: lo stato di flusso
Nel terzo tipo di felicità, l’Ego Infantile sparisce.
Il terzo tipo di felicità è lo stato di flusso (in inglese flow), quello dove tu scompari perché sei totalmente preso in ciò che fai.
Ad esempio nello sport è chiamata trance agonistica, in cui l’Ego scompare e non c’è più la sensazione di un sé che agisce.
Davvero strano… puoi farmi un esempio?
Certo, Pelè ha raccontato: “quando mi è successo, all’inizio ero anche un po’ preoccupato, mi ricordo che ero a metà campo e poi stavo esultando, non so cosa ho fatto nel mezzo”.
Nel mentre aveva driblato quattro persone, aveva fatto triangolo con uno e fatto goal.
Nelle mie prime esperienze di stato di flusso in aula non ricordavo quello che dicevo, parlavo ma non sapevo quello che avevo detto.
Questo è uno stato in cui non servono droghe, ma due ingredienti:
- una forte passione per quello che fai, evidentemente a Pelè, oltre a qualche soldino, piaceva proprio il calcio;
- un’elevata competenza nel farlo.
Quindi se hai passione ed hai una buona competenza a sostegno, è facile cadere in questo stato di flusso.
Il principio è che noi siamo felici perché l’Ego non c’è, non c’è l’assillo del fare goal.
Non c’è l’assillo del: “se non faccio goal sono uno sfigato” “Se non faccio goal mi licenziano” “Se non faccio goal oddio la stampa….”
E quindi come spiegato nel primo tipo è la felicità, quella egoica, fai goal, cala la tensione che hai accumulato e sei felicissimo, ma non è felicità sana.
Io ho il mantra: “coltiva la crescita, allena il benessere e raccogli prosperità”, quindi io propongo argomenti che sono funzionali al benessere e alla prosperità.
Le felicità che portano al benessere e prosperità nel medio lungo termine sono quelle dove l’Ego Infantile non c’è.
La felicità è: fare azioni che fanno del bene agli altri
[bctt tweet=”“La felicità è un sottoprodotto di uno sforzo per rendere felice qualcun altro.” G. B. Palmer ” via=”no”]
La felicità è sana anche quando ci si dedica a qualcosa di più grande di sé, che quando lo dici, l’Ego Infantile ti dice “Tiè! Dedicati te a qualcosa più grande di te”.
L’Ego Infantile è egoista, non gliene frega niente degli altri.
In India si usa una pratica che si chiama Karma Yoga, infatti Yoga è congiunzione col divino.
Ed una delle vie per congiungersi con il divino è dedicarsi con delle azioni nel mondo esterno a qualcosa per il bene degli altri.
Un esempio di Karma Yoga?
Madre Teresa di Calcutta è uno degli esempi del Karma Yoga, stava con i lebbrosi dalla mattina alla sera.
Risultato? la felicità da assenza di Ego Infantile.
Un altro esempio di felicità da assenza di Ego infantile che però non è avvenuta tramite il fare azioni per il bene degli altri (Karma Yoga) è stato raggiunto da Sri Ramana Maharshi tramite la via della contemplazione (Jnana Yoga).
Lui è stato per 17 anni in una caverna e cercava il divino, Madre Teresa stava con i lebbrosi dalla mattina alla sera, il risultato è stato lo stesso: la felicità da assenza di Ego Infantile.
Conclusioni
Prima di lasciarti vorrei farti una domanda e lasciarti un compito per casa.
- Fammi sapere in un commento qui sotto quali sono i tipi di felicità che vivi più spesso.
- Il compito per casa è: segnati quali sono i tipi di felicità tra i quattro citati in cui cadi più spesso.
Per concludere ti sottolineo come, anche quando si tratta di essere felici, l’Ego Infantile è un grande ostacolo.
Di fatto, se non hai gli strumenti per gestirlo sarà molto difficile vivere una vita pienamente felice.
Perché come hai visto, la vera felicità, quella che ti porta al benessere e alla prosperità nel medio lungo termine è quella dove l’Ego Infantile non c’è.
Come hai letto nell’articolo, anch’io sono stato inconsciamente vittima di questo personaggio distruttivo, che per diversi anni mi ha portato a vivere una finta felicità che col tempo mi ha portato in un recinto di insoddisfazione, demotivazione ed apatia.
Ho subito i suoi danni finché non ho detto basta ed ho dedicato più di dieci anni della mia vita a studiare da vicino questo personaggio infingardo e capire come tenerlo a bada.
E, dopo più di 10 anni di studi e ricerche e escursioni “pratico-spirituali” in India e UK, e 3 master (counselling gestaltico, counselling olistico, e ipnosi) ho cominciato a condividere gli strumenti per gestire l’Ego Infantile con i miei clienti storici nelle grandi aziende multinazionali.
Ora con la nascita del progetto Coltiva la Crescita questi strumenti esclusivi e testati sono a disposizione – non più di una elite ristretta – ma anche del grande pubblico.
Il primo e il punto di partenza è il mio corso gratuito e le email per gli iscritti al Blog.
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Spero che l’articolo ti sia piaciuto.
Se hai dubbi, domande o considerazioni scrivile nei comenti qua sotto e sarà mio piacere leggerti.
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Alla prossima.
Mirco
Immagini: Unsplash