Insoddisfatto? In questo brano Portia Nelson cattura egregiamente il primo passo per il tuo miglioramento personale e gli ostacoli a cui fare attenzione.
Il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza. Il secondo è l'accettazione. N. Branden Condividi il TweetHai deciso di portare cambiamenti positivi nella tua vita?
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Ottimo.
Se sei come me cerchi soluzioni pratiche per il tuo miglioramento personale. Tecniche affidabili.
Attenzione alle tecniche però.
Quando ho mosso i primi passi per il mio miglioramento personale pensavo fosse una questione di tecniche.
Cercavo nelle tecniche la strada per migliorare me stesso e ridurre le aree della mia vita in cui ero insoddisfatto.
Poi col tempo ho iniziato a capire. A forza di sbattere contro un muro … ho capito.
Non è questione di tecniche.
O quanto meno prima serve qualcos’altro.
Il viaggio del miglioramento personale è fatto di consapevolezza e di scelte.
Le tecniche sono utili per carità.
Ma non servono a gran chè se prima non siamo consapevoli e non prendiamo decisioni fondamentali.
Consapevoli di cosa?
Consapevoli di quali sono gli schemi mentali (atteggiamenti, convinzioni, credenze) che ci aiutano e quelli che ci ostacolano.
E quali decisioni?
Ci sono due decisioni fondamentali.
La prima decisione è quali schemi tenere e quali schemi lasciare andare.
La seconda decisione è quali strade imboccare per allinearti con i tuoi bisogni valori e passioni.
Scegliere gli schemi più adatti e le strade da cambiare fa la differenza.
La differenza tra:
- imboccare il percorso che ti porta alla crescita al benessere e alla prosperità
- rimanere bloccato in un vicolo cieco di insoddisfazione, stagnazione e recriminazioni.
Sul cambiare strada e sugli schemi che bloccano il nostro cammino di miglioramento personale ti propongo un capolavoro di Portia Nelson.
In poche righe descrive gli schemi disfunzionali, i programmi inconsci che allungano e a volte bloccano il nostro percorso di crescita:
- fare le vittime
- coazione a ripetere gli stessi errori,
- negare le cose spiacevoli,
- non assumerci la responsabilità dei nostri errori
Portia Nelson fornisce anche il senso realistico del processo di cambiamento personale.
Attenzione: se l’articolo scatena dubbi o domande, in fondo alla pagina trovi le istruzioni per scrivermi ed avere una mia risposta tramite un video.
Il processo di miglioramento personale non si completa in poco tempo e senza fatica impegno e pazienza
Il cambiamento interiore è faticoso ed impegnativo.
Non vedi i risultati in poco tempo.
Non ci sono pillole magiche o tecniche prodigiose.
Serve impegno, dedidizione e pazienza.
Fino a che poi un bel giorno non servono più.
Fino a che tutto non diventa evidente … quasi banale.
Basta cambiare strada.
Il passo fondamentale per il miglioramento personale
La Nelson indica anche il primo passo da fare per cambiare le situazioni che non ci piacciono.
Un passo a volte scomodo ma fondamentale per portare cambiamenti positivi nelle nostre vite.
Senza quel passo la vita congiurerà per farti ricadere negli stessi errori.
Perché è dura e ingiusta, per non dire str …za?
Forse è dura e forse è anche ingiusta ma l’intento non è quello di infliggerti sofferenza e dolore ma di aiutarti a imparare dagli errori e crescere.
Ed ora ti lascio a questo capolavoro.
Mi auguro che ti dia lo stimolo a fare l’importante passo che tra poco leggerai.
Io te e il mio bambino interiore ci vediamo alla fine per una domanda che voglio farti e un saluto.
I
Cammino per la strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
Ci cado.
Sono persa…Sono impotente.
Non è colpa mia.
Ci vorrà un’eternità per trovare come uscirne.
II
Cammino per la stessa strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
Fingo di non vederla.
Ci ricado.
Non riesco a credere di essere nello stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Ci vuole ancora molto tempo per uscirne.
III
Cammino per la strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
Vedo che c’è.
Ci cado ancora… è un’abitudine.
I miei occhi sono aperti.
So dove sono.
E’ colpa mia.
Ne esco immediatamente.
IV
Cammino per la strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
La aggiro.
V
Cammino per un’altra strada.
Una domanda per te
Bene, spero che questo articolo ti sia piaciuto e abbia scatenato qualche utile riflessione.
La mia domanda per te è:
“quale è una strada che hai deciso (o stai riflettendo) di cambiare?”.
Se ti va condividila nello spazio per i commenti che trovi in fondo alla pagina.
Infine se vuoi mostrarmi il tuo apprezzamento puoi usare i pulsanti social che vedi qua sotto per la condivisione con i tuoi contatti.
Io e il mio bambino interiore saremo felicissimi. 🙂
Alla prossima. Mirco
Immagini: Google Images
PS Hai tu delle domande per me?
Scrivimi a mirco@mircobosi.com.
Se la domanda è di utilità generale, risponderò tramite un video che spero possa essere utile non solo a te, ma anche ad altre persone in situazioni o con problemi simili a quelli della tua domanda.
Per:
- maggiori informazioni sul tipo di domande che puoi farmi
- vedere risposte che ho già dato “Mirco risponde”
dai un’occhiata a questa pagina.
Man mano che rispondo alle domande e “sforno” i nuovi video ti invierò una mail all’indirizzo che hai usato per iscriverti alla newsletter del Blog.
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4 risposte
Bello il brano. Ed è bello perché semplicissimo, intuitivo: racconta quello che più o meno tutti abbiamo pensato dopo aver ripetuto lo stesso errore più di una volta. E’ frustrante ma lo abbiamo rifatto di nuovo. Eppure avevamo intravisto l’errore forse prima ancora di commetterlo; o forse, dopo averlo commesso, abbiamo persino intravisto la causa scatenante interna a noi! Eppure, prenderne atto, comprendere lo schema di fondo che ci muove, è davvero faticosissimo. Non parliamo poi del pensare e mettere in pista una strategia di miglioramento. Dal brano ho comunque capito una cosa: se non vedi/guardi/osservi/capisci/correggi la causa dell’errore, lo commetterai inevitabilmente di nuovo!
Ciao Silvio e grazie per aver preso il tempo di scrivere questo tuo commento. Molto interessante. Siamo d’accordo sulla semplicità ed efficacia del brano di Portia Nelson. Si vede che ha colpito te come colpì a suo tempo me. La tua conclusione è la via maestra verso la crescita. Si vede che stai parlando di una tua esperienza personale e non solo “intellettuale” perchè descrivi benissimo la fatica del processo di consapevolezza e cambiamento. Immagino sia per questo che il brano ti abbia “risuonato” in questo modo. Mi fa piacere. Buon proseguimento nel tuo percorso di consapevolezza: ti auguro di non arrenderti nelle buche che troverai e di trovare pian piano la strada da imboccare per non ricaderci. Alla prossima. Mirco
PS … quasi dimenticavo ….
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Alla prossima. Mirco.
Ciao Mirco,
L’articolo è molto interessante perché è un qualcosa, quello che hai descritto, che tutti facciamo, in particolare noi giovani.
Intravediamo l’errore e nonostante tutto continuiamo a farlo e rifarlo e rifarlo ancora, ma perché mi chiedo? Per quale assurdo motivo nonostante sappiamo di sbagliare o sappiamo che non è la strada giusta continuano a farlo? Forse per paura di uscire dalla nostra zona di comfort?
Anche io ho avuto paura per anni di uscire dalla mia situazione, ma da qualche mese a questa parte mi sono scocciato di ricadere sempre nella stessa “buca”, ci sono cascato troppe volte e adesso sto cercando di cambiare e migliorare la mia vita, sto uscendo piano piano, proprio come fa un pulcino dal suo uovo, dalla mia zona di comfort scoprendo man mano il nuovo mondo che prima mi terrorizzava ma adesso mi incuriosisce, non mi sento ancora pronto di dare un cambio drastico alla mia vita, perché ho delle responsabilità da rispettare, ma con piccoli passi darò una svolta una volta per sempre.
Ciao Francesco e grazie per il tuo commento. Mi fa piacere che l’art Ti sia piaciuto. Non per consolarti ma il meccanismo tocca tutti. La discriminante infatti non è l’eta. Di fatto ti invidio perché alla tua età ero nel mondo dei sogni e non sapevo neanche cosa volesse dire crescita personale. Non che ora possa parlarti dall’alto di un risveglio stratosferico ma c’è chiarezza di cosa aiuta a fare la differenza e la passione per condividere gli ingredienti che dopo diverse “cadutte in buca” ho messo a fuoco. Ad esempio consapevolezza interiore, tenacia il coraggio (fare cambiamenti nonostante la paura) e un po’ di metodo. E vedo che il primo aspetto del metodo ti è chiaro: piccoli passi 👊👊🔝👊👊. A questo proposito ti lascio in anteprima una citazione che ho letto ieri sera “Chi sposta le montagne inizia dai sassolini più piccoli. In bocca al lupo per tutte le strade che cambierai e soprattutto per tenere duro nei momenti di ricaduta. Alla prossima. Mirco
PS … quasi dimenticavo ….
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